ENGIM Venezia l'intervista a Valter Giacomini del Comitato Direzionale
Riportiamo qui l'Intervista rilasciata da Valter Giacomini responsabile della sede ENGIM di Venezia e membro del Comitato Direzionale della Fondazione ENGIM Veneto ETS ad Ilaria Carrarin di Gente Veneta:
Che tipo di didattica viene portata avanti nelle scuole ENGIM?
Le nostre scuole offrono una didattica personalizzata – spiega Giacomini – per fare sì che ogni studente possa arrivare al successo scolastico. Ogni ragazzo ha un talento e crediamo che all'interno di Engim possa essere coltivato. Inoltre, sono gli studenti stessi che scelgono quanto approfondire la propria competenza e il momento giusto per entrare nel mondo del lavoro
Quanto è importante la collaborazione con le scuole medie per una scelta consapevole?
«Il patto educativo scuola-studente-famiglia risulta essere alla base dell'accompagnamento degli studenti che presentano delle difficoltà. I ragazzi che sono felici a scuola e che la riconoscono come luogo per apprendere, sono felici anche fuori».
Come è strutturato il percorso scolastico nella scuola professionale ENGIM?
Il percorso iniziale dura tre anni al cui termine è previsto un esame per ottenere una qualifica. C'è la possibilità di continuare gli studi con il quarto anno raggiungendo il diploma tecnico professionale ma c’è anche l'occasione di frequentare il quinto. «I ragazzi a questo punto possono entrare nel mercato del lavoro o negli ITS (Istituti tecnici superiori) oppure accedere da privatisti all'esame di maturità, novità di quest'anno. Sono una trentina gli studenti che Engim Veneto porterà alla prova nazionale».
Quali percorsi possono frequentare gli studenti nella sede ENGIM di Venezia?
Ai 200 studenti della sede di Venezia, tra i 3400 del Veneto, viene offerta la formazione in 3 settori: benessere-estetica, ricezione turistica, ristorazione-sala e bar. Il corso più scelto risulta essere quello di estetista essendo un percorso storico acquisito nel passaggio da Cif ad Engim avvenuto nel 2018. La particolarità di queste scuole è l'alternanza delle attività teoriche con attività pratiche: l'obiettivo è la realizzazione immediata sul campo. Dal terzo anno gli studenti vengono coinvolti attraverso il tirocinio in azienda. La scelta dell'impresa viene personalizzata sulla base delle attitudini dello studente, facendo sì che essa diventi un luogo di formazione.
Quali innovazioni avete introdotto in ENGIM nella didattica a scuola?
«Abbiamo introdotto delle innovazioni didattiche durante il periodo pre pandemico, come la classe capovolta in classe i ragazzi correggono i compiti, a casa studiano.
Riteniamo che la lezione frontale sia oggi poco adatta poiché gli studenti hanno esigenze differenti. Da febbraio inoltre – continua il direttore della sede veneziana – verrà introdotta una app dove il docente inserirà i contenuti e i ragazzi risponderanno, così da raccogliere una prima valutazione sul metodo».
E sulle soft skills cosa state facendo come scuola?
Due anni fa abbiamo avviato la formazione dei docenti sull'attivazione delle soft skills, questo affinchè possano trasferire queste competenze agli studenti allenandole durante le lezioni in classe. Ci siamo resi conto, infatti che le aziende chiedono tante competenze tecniche, ma sempre più competenze trasversali.
Infine per gli studenti meritevoli è presente anche la possibilità di trascorrere un mese in una città straniera in periodo estivo facendo un tirocinio in una realtà straniera. Oltre all'apprendimento della lingua i ragazzi imparano a relazionarsi sul luogo di lavoro in un contesto che è totalmente diverso da quello a cui sono abituati. Anche questa esperienza aiuta a crescere e rinforza le competenze trasversali.
Con tutto ciò Engim punta all'inclusività, creando un ambiente dove i ragazzi possono sviluppare le proprie predisposizioni affacciandosi direttamente sul mondo del lavoro.
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