“Mettiti al mio posto”: la panchina rossa degli studenti ENGIM simbolo contro la violenza sulle donne
Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare che la violenza di genere non è un fatto privato, ma una ferita sociale che interpella tutti: istituzioni, comunità, scuole.
Anche ENGIM sceglie di rinnovare il proprio impegno educativo su questo tema, che non riguarda solo questa giornata, ma attraversa quotidianamente il nostro lavoro formativo e lo fa con un simbolo e un messaggio forte: la panchina rossa realizzata, curata e dipinta dagli studenti della sede ENGIM di Verona. Una panchina che è stata posizionata a Verona lungo la ciclabile cittadinadipinta e trasformata in un messaggio forte e diretto: “Mettiti al mio posto" . Un invito a sospendere il giudizio, ad ascoltare, a guardare la realtà dalla prospettiva di chi vive nella paura, nel silenzio, nell’isolamento.
Un gesto semplice ma potente, frutto di un percorso di sensibilizzazione su rispetto, empatia e responsabilità reciproca.
Il simbolo della panchina rossa ha una storia che nasce da lontano: dalle installazioni dell’artista messicana Elina Chauvet, che nel 2009 posizionò 33 paia di scarpe rosse a Ciudad Juárez per ricordare le donne vittime di femminicidio, tra cui sua sorella. Oggi, quel colore e quel simbolo sono adottati in tutto il mondo per tenere viva la memoria e dire un deciso NO alla violenza domestica e alla violenza di genere.
Come scuola, crediamo profondamente nel dovere di accompagnare ragazzi e ragazze in questo cammino di consapevolezza.
Lo facciamo con gesti concreti sul territorio, con attività educative, con riflessioni condivise, ma soprattutto con uno stile quotidiano che mette al centro il valore di ogni persona.
La panchina realizzata dai nostri studenti non è solo un lavoro ben fatto: è una testimonianza.
È la prova che educare significa formare cittadini attenti, capaci di capire, di scegliere e di prendersi cura degli altri.
ENGIM continuerà a lavorare perché nessuna voce venga ignorata, nessuna vita sottovalutata, nessuna storia resti senza ascolto.
